Wunderbar! Meravigliosa! Così si presenta la manifestazione Musica a tre dimensioni - Musica Scienza 2002 in scena al Goethe-Institut Rom, in· Via Savoia 15 dal 3 al 9 giugno.
Meravigliosi i 40 anni del Goethe-Institut Rom, durante i quali l¹Istituto ha ospitato e regalato ai romani gli aspetti più avanzati della cultura nella musica, nel cinema e in ogni forma d¹arte.
Meravigliose le installazioni sonore che il Centro Ricerche Musicali - CRM allestirà dal 3 al 9 giugno presso l¹Istituto di Via Savoia 15, con quattro aree attive per sette giorni: Promenade, nel giardino alto, con gli "Olofoni" e i "Tubi sonori"; Dialoghi, nel giardino basso, con i suoni che viaggeranno a "Guida d¹onda"; Infinito, con i "Planofoni" e una cordiera avveniristica (qui tra i suoni faranno capolino brani dell¹opera di Goethe); Guide del suono, nell¹auditorium dell¹Istituto, offrirà al pubblico una diffusione del suono tridimensionale con le onde sonore a prendere forma come sculture o come attori di un teatro invisibile.
Meravigliosi i concerti, che dal 3 al 9, la sera alle 21, mostreranno le più accattivanti tendenze della musica d¹oggi: da Coltrane a Zappa, da Clementi a video musicali.
Meravigliosi gli interpreti da tutto il mondo: Modern String Quartet, dalla Germania; gli Aequator, dalla Svizzera; gli italiani Roberto Fabbriciani e l¹Ars Ludi.
Meravigliosi gli strumenti. Oltre ad un impianto tecnologico quasi fantascientifico, saranno presentati: su progetto di Fabbriciani, il Flauto XXXL (di eccezionali dimensioni, è in grado di raggiungere suoni da subwoofer); su progetto di Lupone, i Feed drum, strumenti gravi a percussione in grado di modulare il suono delle membrane utilizzando tecnologie a guida d¹onda e sensori elettronici.
MANIFESTAZIONE INTERNAZIONALE DI MUSICA, ARTE E CULTURA CONTEMPORANEA
MUSICA A TRE DIMENSIONI
dedicata al 40^ anno di attività del Goethe-Institut Rom
Concerti tecnologici e Performances Installazioni sonore d'arte, Strumenti extra-ordinari
3 - 9 giugno 2002 Goethe-Institut Rom - via Savoia 15, Roma
in collaborazione con MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI Dipartimento dello Spettacolo Ufficio Centrale per i Beni Librari, gli Istituti Culturali e l¹Editoria COMUNE DI ROMA ¬ Assessorato alle Politiche Culturali , Istituto Gramma, Pro Helvetia, Ambasciata del Canada, Ambasciata dei Paesi Bassi, Istituto Svizzero di Roma, Comitato Progetto Musica.
Calendario
3 GIUGNO ore 21
NEW LOOK FORWARD
Spettacolo inaugurale del MODERN STRING QUARTET (D)
4 GIUGNO ore 21
OBOES
Performance di AZ DUO e GARY BERGER (CH *)
4, 5 GIUGNO
ore 10
LA NATURA SUGGERISCE L’ARTEFATTO
Musica di C. CALON, F. DHOMONT, G. GOBEIL, R. NORMANDEAU
ore 12
IL GIOCO DELLE PARTI FA ATTORI I SUONI
Musica di J. F. ESTAGER/J. GIROUDON, F. GALANTE, Z. PONGRAZ, J.SWARZ/D. TERUGGI,C.DIEZ, M. ELDÉNIUS
5 GIUGNO ore 21
SOMMERFEST/FESTA D’ESTATE AL GOETHE-INSTITUT ROM
Festa con musica e danza a cura del Goethe-Institut Rom
6, 7 GIUGNO
ore 10
LA SOGLIA DEL SUONO RICONOSCIUTO
Musica di M. C. DE AMICIS, P. STOLLERY, A. NICOLI, A. ARTEMIEV, M. OBST
ore 12
IL TEMPO CONTRATTO E DILATATO
Musica di B. SÖLL, L. KUPPER, K. DE VRIES
6 GIUGNO ore 21
LE RISONANZE DELL’ARIA
Performance di ROBERTO FABBRICIANI (I)
presentazione mondiale del Flauto XXXL
7 GIUGNO ore 21
PIÙ LUCE
Performance di ANNA CLEMENTI e DIEGO CONTI (I)
Testi di J. W. Goethe
8, 9 GIUGNO
ore 10
I GRADI DELLA TRAFORMAZIONE
Musica di H. STAHMER, M. ALFONSI, G. BOWERS, J. RUOHOMAKI, A. DORO
ore 12
ARCHITETTURE SONORE
Musica di J. J. HOFMANN, T. MACHOVER, L. BIANCHINI, D. SMALLEY, F. BARRIÈRE, J. YUASA
9 GIUGNO ore 21
FEEDBACK
Performance interattiva per tre Feed drum e meta elettronica
di ARS LUDI e MICHELANGELO LUPONE
presentazione mondiale dei Feed drum
INSTALLAZIONI SONORE D’ARTE
4-9 GIUGNO
ore 10-13
PROMENADE, giardino alto
e 15-19
DIALOGHI, giardino basso
INFINITO, foyer dell’auditorium
GUIDE DEL SUONO¸ auditorium
Quarant’anni fa, l’Associazione “Goethe-Institut” ha assunto la direzione della “Deutsche Bibliothek Rom, fondata nel 1954; negli anni seguenti, la denominazione è stata cambiata in “Goethe-Institut Rom”.
Fin da allora, il nostro Istituto è stato ed è un elemento fisso e ben integrato nella vita culturale romana. Se nei primi anni la nostra funzione è stata soprattutto quella di far avvicinare il pubblico italiano alla continuazione di un’eredità culturale indistruttibile e di presentare la vita culturale e spirituale della nuova Repubblica Tedesca (nata dalle macerie materiali, morali e spirituali del nazionalsocialismo), oggi il nostro scopo primario è la promozione del dialogo artistico e intellettuale fra il popolo tedesco e quello italiano nell’ambito dell’Europa Unita.
Nella sua storia, il Goethe-Institut Rom vanta una lista notevole di personaggi importanti; e non manca nessuno che, negli ultimi quattro decenni, abbia svolto un ruolo fondamentale per la vita spirituale e artistica della Germania. Possiamo nominare, fra gli altri: Theodor W. Adorno, Jürgen Habermas, Jürgen Gadamer, ma anche Pina Bausch, Peter Stein, Karl-Heinz Stockhausen, Wolfgang Rihm, Werner Herzog, Wim Wenders, Georg Baselitz e Günter Ücker. Nel nostro Istituto, Hilde Domin ha potuto dialogare con Giuseppe Ungaretti, Hans Magnus Enzensberger con Umberto Eco e Ulrich Beck con Giuliano Amato.
Il Goethe-Institut Rom si è non solo impegnato nella promozione del dialogo culturale tedesco-italiano proponendo manifestazioni e incontri, ma ha anche assunto il ruolo di partner e iniziatore di attività comuni italo-tedesche. Soprattutto nell’ambito della musica contemporanea, fin dall’inizio il nostro lavoro è stato caratterizzato da una stretta e costante collaborazione con i partner italiani: basti pensare al “Colloquium Musicale 1966”, alla collaborazione con l’Accademia Filarmonica Romana (si veda per esempio la presentazione del Teatro-Musica di Mauricio Kagel), oppure al Festival di Musica Contemporanea “Franco Evangelisti”, al “Festival di Nuova Consonanza”, e infine alla co-fondazione dell’ormai famoso Festival di Musica Elettronica “Dissonanze”.
La prima edizione di “MUSICA SCIENZA” si è svolta nel 1993 presso il Goethe-Institut Rom e ha inaugurato una pluriennale e proficua collaborazione con il Centro Ricerche Musicali - CRM. Non è dunque un caso che il Goethe-Institut Rom assuma il ruolo gratificante di “padrone di casa” della presente edizione di “MUSICA SCIENZA”. E non è un caso che i luoghi di svolgimento del progetto all’interno dell’istituto siano stati definiti con termini che caratterizzano anche il nostro lavoro: "Promenade”, “Dialoghi” e “Infinito”.
Michael Kahn-Ackermann
Direttore Goethe-Institut Rom
LE AREE DELLE INSTALLAZIONI SONORE D’ARTE
Le Installazioni sonore d’arte sono state distribuite in quattro aree dell’Istituto denominate Promenade, Dialoghi, Infinito, Guide del suono, ognuna delle quali è basata su un sistema indipendente di diffusione del suono. Le Installazioni si differenziano tra loro sia per la tipologia di irradiazione e trattamento del suono, sia per le forme plastiche e le superfici architettoniche occupate; in due di esse sono previste isole e percorsi che il pubblico sceglie liberamente.
Le installazioni derivano in gran parte dagli studi sulle modalità di percezione del suono condotte presso il CRM di Roma e rappresentano l’espressione artistica di alcune tra le più importanti ricerche scientifiche realizzate negli anni Novanta (caratteristiche vibrazionali della materia, propagazione delle onde riflesse, risonatori e guide d’onda).
Per una settimana le installazioni diffonderanno opere di artisti internazionali in ogni area, in modo che il pubblico possa apprezzare e approfondire le caratteristiche espressive e formali dei brani, evidenziate dai diversi sistemi di diffusione e dai modi di fruizione tipici di ogni installazione.
Promenade, collocata nel giardino alto.
Questa area è caratterizzata da una grande installazione concepita per ottenere una sonorizzazione “estesa”: copre acusticamente un ampio spazio entro cui anche il pubblico in movimento può distinguere le traiettorie del suono e i suoi punti di convergenza. L’installazione coinvolge tutto lo spazio del giardino alto ed è realizzata con gli Olofoni - proiettori sonori. Questi ultimi sono sistemi multifonici di diffusione del suono di elevata controllabilità che permettono di effettuare modulazioni creative sul fronte d’onda. La loro particolarità è che l’irradiazione del suono viene effettuata attraverso un raddrizzamento dell’onda di propagazione di tipo tronco - conica in onda quasi piana. Ciò permette la costruzione di lobi di proiezione sonora di elevata coerenza in grado di percorrere lo spazio con minima degradazione di energia rispetto a quanto avviene nella diffusione con altoparlanti tradizionali. I controlli dinamici per la scultura del fronte d’onda vengono affidati ad un sistema computerizzato.
Dialoghi, collocata nel giardino basso.
L’area presenta diverse installazioni basate su tecnologie a Guida d’onda adatte alla costruzione di una sonorizzazione “locale”. La diffusione del suono infatti è circoscritta e permette di disegnare lo spazio sonoro con interventi puntuali e dialoganti. Le guide d’onda utilizzate in questa installazione sono ottenute con condotti tubiformi di geometria cilindrica e conica la cui lunghezza è proporzionale alla più bassa frequenza emessa. La presenza di molteplici canali di emissione indipendenti controllati da un computer, permette di costruire un dialogo timbrico e spaziale tra le diverse installazioni che sono poste tra le piante e sospese sul balcone che sovrasta il giardino basso.
La particolare diffusione del suono di queste installazioni è stata concepita per fornire un’accoglienza musicale al pubblico che entra nell’Istituto e stimolarlo ad esplorare gli spazi del giardino scoprendo le sorgenti del suono e sostando nei punti più particolari di ascolto e di visione.
Infinito, collocata nel foyer dell’auditorium.
Si tratta di un’installazione basata su tecnologie derivate dai Planofoni, che utilizzano diversi materiali (acciaio e legno armonico) le cui caratteristiche vibrazionali sono capaci di modificare o produrre nuovi timbri del suono. Ideati inizialmente come “installazione funzionale” nel 1997, hanno successivamente trovato applicazione nell’ambito del design acustico delle sale da concerto, nei musei e soprattutto come strumenti di elaborazione del suono nelle opere elettroacustiche e di computer music. Il termine “planofono” significa ‘piano che trasmette il suono’ e la ricerca effettuata si è posta due obiettivi: diffondere il suono con caratteristiche di dispersione uniforme e controllata nello spazio; rendere percettibili e controllabili musicalmente le qualità vibrazionali della materia.
Il disegno, che si presenta con una forma a “esse”, mira a creare due stanze, ognuna delle quali sfrutta le sonorità di uno solo dei due materiali. Le due stanze sono collegate tra di loro in modo tale da offrire all’ascolto anche uno spazio aperto, in una sorta di tensione verso lo spazio infinito.
Con questa installazione l’ascoltatore scopre un particolare fenomeno psicoacustico che nasconde l’intensità delle sorgenti più vicine ed esalta quella delle più lontane.
Guide del suono, collocata nell’auditorium.
L’installazione si basa su Risonatori e Guida d’onda concepite per ottenere la separazione spaziale delle frequenze e una tipologia timbrica che modella lo spazio acustico con un concetto di aree di colore. I risonatori presenti in questa installazione sono caratterizzati da superfici circolari in materiale plastico e da condotti cilindrici. Tutti gli elementi che contribuiscono al disegno dello spazio sonoro derivano e si integrano ai grandi strumenti Feed drum che sono in grado di essere utilizzati al tempo stesso come generatori e come diffusori di suono. La sala dell’auditorium, per le caratteristiche di riflessione, di collocazione del pubblico e del palco, si presta a disegni convenzionali dello spazio acustico, cioè alla disposizione delle sorgenti sonore in posizione frontale all’ascolto.
Con questa installazione invece viene deformata la risposta acustica della sala e introdotta una mappa di risonanze che influenzano il timbro e i tempi di propagazione del suono. Questi elementi influenzano profondamente l’ascolto musicale producendo sulla percezione una sensazione di ambiente virtuale che muta la dimensione o la forma.
STRUMENTI EXTRA-ORDINARI
Flauto XXXL – Iperbass. Un modello originale di Flauto Sub-Contrabbasso.
Questo strumento con cui è stata realizzata l’opera “Con Fuoco”, è il più grande strumento del mondo nella famiglia dei flauti. Roberto Fabbriciani, uno dei massimi virtuosi del flauto contemporaneo, ha fatto espressamente costruire questo strumento dalle incredibili sonorità, misteriose e profonde. Le sue caratteristiche sonore, unite alle nuove tecniche di emissione sperimentate dall’interprete e alle straordinarie possibilità di esplorazione microfoniche e di elaborazione elettronica del suono dello Studio Akustische Kunst della WDR di Colonia, costituiscono un universo sonoro sperimentale di grande interesse. All’interno di questo laboratorio si delinea un percorso di ricerca sul suono che attraversa tutte le possibili inflessioni rese possibili dallo strumento: dall’enorme range della dinamica, alle diverse possibili forme di emissione, dai suoni percussivi alle multifonie, dalle rarefazioni alle difonie vocali, dall’esplorazione dei diversi piani dinamici alla ricerca di specifiche aree timbriche mai fino ad ora ascoltate.
Nicola Sani
Il Flauto Iperbass "...da me ideato per poter scendere negli abissi sonori, è uno strumento senza la meccanica in senso tradizionale e che suona quindi su registri differenti. La straordinarietà di questo “oggetto Flauto” è che, grazie al materiale e ad una boccola ideale, il suono vibra fino a profondità al limite dell'udibile umano".
Roberto Fabbriciani
Feed drum
E’ un innovativo strumento elettroacustico progettato da Michelangelo Lupone per la sua opera Feedback; si presenta con la forma di un tamburo di grandi dimensioni, ed è composto di una membrana divisa da una mappa vibrazionale, un risonatore in acciaio e una cassa acustica. Si basa sul principio della controreazione del segnale sonoro e permette per la prima volta al musicista di selezionare e controllare con apposite tecniche i complessi modi vibrazionali della membrana del tamburo sia in modo monofonico, sia polifonico. Il suono, prodotto dall’azione del musicista attraverso la percussione, la pressione o lo sfregamento, seleziona sulla superficie della membrana, uno o più nodi (come uno strumento a corda) che producono una o più altezze e timbri. Diversamente dal comportamento di una corda che può essere considerato monodimensionale, la membrana varia i suoi modi vibratori su due dimensioni, ciò implica una nuova tecnica esecutiva poiché le relazioni tra le frequenze emesse non è di tipo armonico ma segue una legge non lineare.
Un particolarità rilevante del Feed drum è che le note emesse dallo strumento possono essere variate di intensità e mantenute anche indefinitamente dal musicista superando il limite della durata temporale breve di tutti gli strumenti a percussione.
Lo strumento è stato prodotto dall’Istituto Gramma e realizzato con la collaborazione del CRM, Ars Mama Factory e Ars Ludi.
Centro Ricerche Musicali
"… sembrava un utopia, per eseguire Feedback c’era bisogno di uno strumento che avesse la gamma dinamica di un grande tamburo, che potesse intonare il più ampio spettro di frequenze e soprattutto che sotto il totale controllo dell’interprete potesse variare i timbri e i modi di emissione del suono…uno strumento da suonare come una corda e modellare al proprio corpo come uno strumento a fiato…".
Michelangelo Lupone