Musica di
Roma, Galleria nazionale d’arte moderna
17 maggio 2014 – ore 20:00
In occasione della Notte dei Musei
Ho immaginato come il paesaggio, presente alla percezione ma non invasivo, possa aver disegnato i limiti del movimento delle piastre di polistirolo e come possa aver dato al pubblico un riferimento visivo durante il processo dinamico e instabile della luminescenza.
Le intenzioni compositive di Dadamaino evidenziano due aspetti connessi. Il primo, relativo al comportamento delle piastre lasciate libere sulla superficie dell’acqua, definisce il comportamento dinamico delle forme nel tempo, la non consequenzialità delle combinazioni e l’imprevedibilità del movimento. L’artista voleva che le piastre, unendosi e separandosi, “…con il ritmo dell’acqua si componessero e ricomponessero in una successione innumerevole di forme spontanee”. Il secondo aspetto consiste nell’orientare il pubblico verso una fruizione graduale nel tempo, una percezione progressiva degli accadimenti, una stimolazione a cercare anziché a trovare: “L’intervento non avrebbe avuto caratteristiche impositivo-spettacolari, nel senso che, prima di venire recepito doveva essere ipotizzato, intuito, scoperto.”
Dalla breve nota, scritta da Dadamaino a commento dell’intervento, ho tratto le considerazioni che hanno guidato l’ideazione musicale. Ho concepito l’opera in modo che i suoni si combinino con una tessitura sempre cangiante, attraverso aggregazioni che possano far percepire come la densità degli eventi ritmici e timbrici si trasformi senza soluzione di continuità, come un’evoluzione naturale, coerente ma non predicibile.
Attraverso la spazializzazione dei suoni, ottenuta con 12 sorgenti non visibili al pubblico, distribuite dietro le fontane e nel giardino, intendo creare uno scenario acustico immersivo che occupa lo spazio senza affermare una preminenza percettiva della musica.
Il titolo Intorno al movimento intende porgere al fruitore una correlazione tra i micro-eventi visivi che si generano nelle fontane e l’intorno musicale. La correlazione si svela attraverso il movimento: la convergenza delle piastre in punti sempre diversi e con soluzioni formali e luminescenti instabili, è suggerita anche dal contesto musicale che muove, aggrega e separa i suoni nello spazio del giardino, porgendo alla percezione più punti di convergenza, di incontro, e una conseguente e progressiva dispersione.
Michelangelo Lupone